Xiao Rui, arrivato in Italia 6 anni fa dalla Cina, compirà 17 anni il prossimo luglio. Oltre ad essere un ottimo studente del locale liceo scientifico, Rui è anche un promettente giocatore di scacchi: nel 2018 ha vinto il titolo di Campione Provinciale under 16 sia a Terni che a Perugia, per poi ripetersi anche nel campionato regionale. Successivamente si è qualificato per la finale del campionato italiano, dove ha giocato un buon torneo ed ha guadagnato la terza categoria nazionale.
Il rapporto tra Rui e gli scacchi è un rapporto speciale, che va oltre quello per la propria attività preferita. La passione è “rinata” a Terni, ma tutto inizia quando era ancora bambino, nella lontana Cina, grazie agli insegnamenti del nonno.
“Quando ero piccolo, i miei genitori lavoravano tutto il giorno e io ero affidato alle cure dei miei nonni, ma ero molto vivace. Così mia madre suggerì a mio nonno di insegnarmi a giocare a scacchi” racconta Rui tra il serio e il sornione. Quello è stato solo il primo approccio agli scacchi: “mio nonno mi ha insegnato il gioco degli scacchi cinese … che è diverso dagli scacchi occidentali”.
E quindi da dove nasce la sua passione?
“Quando in prima elementare, durante un campus estivo chiamato Imparo l’inglese ho iniziato a giocare a scacchi occidentali. All’inizio neanche sapevo come mettere bene i pezzi sulla scacchiera ma mi divertivo molto. Poi, in seconda o terza elementare ho fatto un torneo di scacchi occidentali perché ero scarso agli scacchi orientali: in Cina sono più interessati agli scacchi cinesi, quindi è stato facile”.
Dopo la fine delle elementari Rui si è trasferito a Terni, ma non avendo amici e non conoscendo l’italiano non è subito riuscito a trovare dei compagni di gioco.
Un giorno però “grazie a degli amici di famiglia, ho conosciuto Maurizio”, presidente dell’Asd Tatanzak, associazione sportiva dilettantistica che dal 2010 svolge attività didattica nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie, “e grazie a loro ho potuto continuare a giocare; anzi, gli scacchi mi hanno aiutato molto ad imparare l’italiano, a farmi nuovi amici e ad integrarmi. Poi, grazie all’associazione Tatanzak ho potuto partecipare a molte lezioni fatte dal grande maestro Daniele Vocaturo, un giocatore molto forte, conosciuto in tutto il mondo, e ho imparato tanto”.
Rui è una persona molto saggia per la sua età: ammette che gli piace molto vincere e che quando perde “ci rimane male”, ma quando si perde si impara di più. “Come ai campionati nazionali, dove ho perso molte partite, ma ho imparato molto e mi sono divertito tanto, come in una vacanza”.
A Terni Rui si trova molto bene e la cosa che gli piace di più del nostro paese è il cibo: la pasta e la pizza, ma sopratutto come cuciniamo la carne, il pollo, le bistecche con le patate. Ma parlare di cibo lo riporta subito alla sua infanzia, alla Cina che ha dovuto lasciare da piccolo, ai suoi nonni.
“Della Cina mi mancano i parenti, i miei nonni e l’atmosfera della vita di paese: quando torno a trovarli e sento che l’odore di cibo è lo stesso che sentivo quando ero piccolo, mi sento a casa anche li“.
Grazie Rui per averci raccontato un po’ di te… e in bocca al lupo per i prossimi tornei!
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