Riccardo Rossi, responsabile del corso per C.S.C. – Credito Senza Confini, ci parla di “Vasi comunicanti: integrazione e servizi”, corso di comunicazione interculturale appena attivato nell’ambito del progetto Formare per Integrare, finanziato dal fondo FAMI, di cui la Regione Umbria è Capofila.
Quali sono gli obiettivi del corso in comunicazione interculturale “Vasi comunicanti: integrazione e servizi” e a chi si rivolge?
L’obiettivo primario del corso è quello di rispondere ad un bisogno da parte degli operatori pubblici di rinnovate e puntuali competenze e strumenti abilitanti in merito alla propria professione (enabling competencies).
Partendo dal presupposto che uno scambio comunicativo efficace e competente offre la possibilità di arricchire il proprio bagaglio culturale e permette di cogliere gli aspetti inclusivi all’interno di una società complessa, il corso intende potenziare competenze di comunicazione, organizzazione, strategia e informazione, da applicare al lavoro quotidiano.
Il corso in comunicazione interculturale “Vasi comunicanti: integrazione e servizi” è iniziato il 12 gennaio 2018 ed avrà una durata complessiva di 40 ore, articolate in 10 incontri da 4 ore ciascuno. Le lezioni si svolgeranno ogni martedì e venerdì mattina dalle 09.30 alle 13.30 presso la sede operativa di CSC Soc. Cooperativa Sociale di Via della Viola,1. Il corso è tenuto da docenti ed esperti qualificati nelle materie di riferimento quali ad esempio la Dr.ssa Apaza, esperta in comunicazione interculturale, il Dott. Dario Spagnuolo, esperto di flussi migratori, e un rappresentante del Contact Center UNAR.
Il corso si rivolge ai professionisti e dirigenti dei servizi coinvolti nella fase di sperimentazione del progetto “Formare per Integrare” (USSM, UEPE e ASL N.1) a docenti, personale ATA e delle Prefetture ecc., che desiderano allargare i propri orizzonti e acquisire solide prospettive per sviluppare una visione manageriale completa in relazione ai processi di cambiamento in corso, potenziando le proprie competenze in relazione alla comunicazione, organizzazione del servizio, strategia e informazione, da applicare al lavoro quotidiano.
Quali competenze interculturali specifiche si propone di potenziare Vasi Comunicanti e perché è importante per gli operatori pubblici acquisirle?
Il corso offre una visione completa sul tema della comunicazione interculturale, introducendo un metodo applicativo ed esperienziale denominato Micro Relazioni Mitsein che promuove una modalità di attuazione di micro policies e micro politics, costruita a partire dall’esperienza degli individui che si influenzano reciprocamente, dal modo di “agire la propria professione”, dalla pratica del lavoro. L’ultimo incontro sarà dedicato ad una parte pratica in cui verranno esaminati i riscontri della formazione sul lavoro quotidiano dei servizi pubblici. Dunque un corso che promuove la conoscenza di aspetti teorici per avere un quadro di riferimento preciso, senza però dimenticare la pratica e l’esperienza individuale che gli operatori dei servizi portano a contributo, condividono e sulla quale possono solo loro incidere in maniera significativa.
Il corso di formazione è un’attività svolta nel quadro del progetto “Formare per Integrare”, di cui la Regione Umbria è Capofila. Puoi spiegarci le finalità di questo progetto e quali iniziative propone?
Il progetto è un capacity building finanziato dal fondo FAMI e vede la Regione Umbria capofila insieme ad un ampio e qualificato partenariato composto da Anci Umbria, Felcos Umbria, Alisei coop, Aris formazione e CSC Credito senza Confini Società Cooperativa Sociale.
La finalità principale del progetto è il miglioramento della qualità dei servizi pubblici mediante un’azione di riqualificazione delle amministrazioni pubbliche in tema di programmazione, gestione ed erogazione dei servizi rivolti anche ai cittadini dei Paesi terzi, attraverso un approccio multilivello e di formazione esperienziale.
Il progetto si rivolge, pertanto, agli operatori pubblici che, a diversi livelli e con differenti ruoli, partecipano al sistema umbro di integrazione e di accoglienza delle persone straniere, con l’obiettivo di qualificare ed omogeneizzare le loro competenze e migliorare la qualità delle prestazioni offerte, in un’ottica non emergenziale ma strutturale ad una società capace di accogliere e di integrare.
Formare per Integrare si sviluppa in tre ambiti principali, parti di un unico processo e funzionali alla realizzazione di un intervento sistemico:
- Le attività formative creano spazi di confronto e scambio su una tematica sempre più complessa che richiede urgentemente capacità di risposte adeguate e condivise tra enti locali, articolazioni territoriali statali e realtà del privato sociale.
- Il servizio di mediazione culturale a chiamata gratuito, che offre alle Istituzioni Pubbliche operanti sul territorio regionale, un team di mediatori linguistici e culturali di diversa provenienza, lingua e nazionalità, domiciliati o residenti in regione, specializzati in diversi ambiti di intervento.
- Le azioni di sistema pilota che, partendo da un’analisi accurata del funzionamento degli stessi, sperimentano un modello di riorganizzazione in chiave interculturale dei servizi UEPE, Ambulatorio per Immigrati – ASL 1 e USSM. Nei primi due servizi è stato utilizzato il Service design, una metodologia di lavoro innovativa che pianifica, organizza e rende coerente la relazione che si crea tra gli utenti, gli operatori, le infrastrutture, le comunicazioni e tutte le componenti materiali e immateriali di un servizio. Ciò consente di migliorare la qualità del servizio e le interazioni con i vari soggetti che lo utilizzano, in modo da creare un sistema di relazioni efficiente percepito dagli utenti come di valore.
Questo approccio innovativo è stato sviluppato e implementato all’interno del progetto da CSC, con l’équipe di progetto, i responsabili dei servizi coinvolti, i ricercatori-mediatori culturali e gli utenti dei servizi che hanno collaborato attivamente per ridisegnare i servizi o parte di essi.
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