Su Umbria Integra il lavoro ha una rubrica tutta sua!

Quando si parla di immigrazione e cittadini stranieri, è importante cogliere l’aspetto pratico della quotidianità, quello che tutti gli stranieri in Umbria vivono ogni giorno, dall’apprendimento della lingua italiana al confronto con gli uffici pubblici, alla ricerca di lavoro.

Proprio il tema della ricerca di un impiego, infatti, è quello che vogliamo approfondire nella rubrica “Lavoro e Formazione“, che nel 2019 riparte con video e articoli utili a chi un lavoro lo sta cercando. Lo faremo parlando di bilancio delle competenze formali e informali (soft skills), di come si scrive un CV in italiano (e di come scriverlo al meglio!), di iscrizione al Centro per l’impiego (CPI), di agenzie interinali e molto altro…

La situazione in Umbria 

Nel mercato del lavoro regionale, l’incidenza di stranieri sulle persone in cerca di lavoro risulta, dati del 2017 alla mano, tra le più elevate in Italia:  i disoccupati stranieri rappresentano più del 29% del totale (41.762). Il tasso di disoccupazione per gli stranieri risulta pari al 21,6% a fronte dell’8,7% degli italiani.

La ripartizione per settori economici mostra che il 63% degli occupati stranieri lavora nei servizi, il 30, 5% nel lavoro domestico, il 10,3% è impiegato in agricoltura.

Il 34,5% degli stranieri svolge un lavoro manuale non qualificato, mentre il 39% ne svolge uno specializzato. Nel settore impiegatizio e degli addetti alle vendite  lavora il 28,4% degli stranieri contro il 31,8% degli italiani e nelle professioni intellettuali e tecniche solo il 5,2%, un dato più basso se messo a confronto con quello delle regioni del centro Italia.

Anche sul fronte stipendio, i lavoratori stranieri sembrano essere svantaggiati:  in regione, lo stipendio minimo degli stranieri è pari a € 924  e risulta notevolmente più basso di quello degli italiani €1.335 . Un divario che risulta evidente anche in termini di sovra istruzione: secondo i dati, è sovra istruito il 44,8% dei lavoratori stranieri rispetto al 32,% degli italiani. L’8,1% degli stranieri è sottooccupato mentre solo il 2,7% degli italiani.

In generale i lavoratori stranieri, tenuto conto di tutti gli ostacoli durante la ricerca (lingua, adempimenti burocratici e quant’altro…) dimostrano di essere flessibili e adattabili ma subiscono gli effetti negativi in termini contrattuali e retributivi.

fonte: dossier statistico immigrazione 2018

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