Palazzo Donini ha ospitato, nel pomeriggio del 24 settembre, un incontro per presentare il portale Umbria Giovani, pensato per poter dare ai giovani informazioni in modo completo ed unitario, superando l’eterogeneità dei servizi finora messi a disposizione dalla Regione ma spesso non facilmente fruibili dagli interessati, e Magazine Umbra Giovani, sezione del sito in cui saranno gli stessi ragazzi a raccontare l’Umbria secondo il loro punto di vista.
Il progetto è stato portato avanti e realizzato da Regione Umbria, Comune di Perugia, e che ha visto come altri soggetti partecipanti la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, la controllata della Regione Umbriadigitale, Le Fucine Art & Media, e il Centro Servizi Giovani.
Di MUG avevamo parlato quasi un anno fa, al momento dell’uscita del bando di selezione; dopo 163 ore di formazione (un percorso di circa sei mesi che gli stessi partecipanti, ragazze e ragazzi tra i 18 e i 25 anni che si sono dimostrati meritevoli in fase di selezione, hanno definito duro, ma molto interessante e formativo) con specialisti nella comunicazione e dell’area tecnica, l’incontro è stato occasione di fare considerazione sul percorso intrapreso ed illustrare il lavoro svolto.
“È un passo ulteriore rispetto ad un percorso lungo e ad un progetto più ampio, ovvero fornire percorsi di formazione per giovani che permetta di valorizzarne le capacità, e stimoli i ragazzi stessi a investire su sé stessi” e di “crescere personalmente e professionalmente in un campo importante come quello della comunicazione”
Spiega Nicoletta Vinti (P.O. Informagiovani e Politiche Giovanili) che “la metodologia utilizzata per questo progetto è innovativa a livello di politiche giovanili: non ci sono in Italia altre amministrazioni che hanno avuto un contatto così diretto con i giovani per capire di cosa avessero bisogno, e come sviluppare le capacità di ciascuno grazie all’apporto di tutti i partecipanti e delle loro competenze specifiche”. Determinante è stata “la partecipazione dei giovani: non è possibile fare qualcosa del genere per loro senza parlare il loro linguaggio”
Il risultato è, appunto, il portale, che però non è che un contenitore: ad esso saranno aggiunte le informazioni per i giovani. “In questo modo pensiamo di aver creato un portale vivo e attivo, non statico ma che si aggiorni con informazioni e bandi man mano che escono”.
Delle diverse iniziative che hanno preparato la strada e hanno infine portato al MUG ha parlato Cristina Strappaghetti, della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica. “Il magazine è solo una tappa di un percorso, iniziato con I giovani sono il presente, che negli anni anche grazie all’apporto di InformaGiovani è diventato più innovativo, con metodologie studiate per favorire la partecipazione dei ragazzi e instaurare un contatto con le istituzioni. In questo modo si è sviluppato un vero e proprio apporto dei ragazzi all’iter legislativo: un primo passo è stato Let’s Gov, pensato per favorire pratiche di cittadinanza attiva su temi quali istruzione, consapevolezza di essere cittadini, cultura; da lì si è passati a Lex Gov, in cui con i ragazzi è stata data una risposta alla domanda: quale dovrebbe essere la legge regionale riguardante i giovani? È stato un processo formativo e fruttuoso, da cui sono scaturite idee valide, che poi la Regione ha fatto proprie con la legge 1 del 2016”.
E infine si è arrivati a MUG, “un punto di arrivo ma anche una nuova prima tappa” secondo Strappaghetti: “bisogna fare in modo che i giovani siano finalmente il presente, e non un futuro a cui chissà quando si penserà”.
A questo punto inizia la parentesi più “tecnica” dell’incontro, con gli interventi dei professionisti coinvolti dalla Regione per la realizzazione pratica del progetto e per accompagnare i ragazzi nel percorso di formazione.
Per Le Fucine, il soggetto esterno che si è occupato degli aspetti tecnici del portale, ha parlato Enrico Cenci: “abbiamo deciso di basare MUG sul CSM opensource WordPress, dato che doveva essere utilizzati da ragazzi anche senza esperienza nel settore; da lì siamo partiti con l’impostazione del sito. Ora tutto è pronto, ma come è naturale che sia dovrà essere periodicamente aggiornato. Proprio come dovranno sempre aggiornarsi i ragazzi, per non adagiarsi sugli allori e rimanere sempre sul pezzo”.
Presente all’incontro anche una nostra conoscenza, lo scrittore e giornalista Giovanni Dozzini (abbiamo parlato di un suo libro nella nostra rubrica #CultUmbria), in veste di formatore per i giovani reporter di MUG. “È un progetto ricco, grazie al grande lavoro di tutto il team che ci ha lavorato: ragazzi e ragazze con personalità differenti, che hanno dato e stanno dando qualcosa di loro per questo portale”. “È frutto di un confronto continuo sulle strade da prendere”, ma una è stata chiara per tutti: “fare un lavoro di mediazione, di filtro tra le fonti e la gente comune”. Qualcosa di cui si ha disperatamente comune quando si parla di comunicazione al giorno d’oggi.
La parola passa poi a due dei protagonisti del MUG: Federica, calabrese che ormai si sente umbra, ribadisce che veri professionisti li hanno seguiti durante tutta la formazione, ma che in qualche modo l’apporto di Dozzini è stato determinante, perché “blog e portali sono tantissimi, ma scrivere non è affatto semplice”; Andrea parla invece del primo periodo da reporter, che per tutti è stato “cercare di raccontare l’Umbria, ognuno a modo suo: con articoli classici, reportage, o attraverso la fotografia”.
Durante il percorso di formazione i ragazzi si sono incontrati negli spazi del Centro Servizi Giovani, che da qualche anno sta seguendo un suo proprio progetto, la chat di informazione e aiuto per ragazzi e giovani adulti YAU, acronimo di “Young Angels Umbria”, che ora si potrà trovare anche nel portale Umbria Giovani.
“Nelle attività che seguiamo sono i giovani a mettere in campo le loro capacità ed esperienze al servizio di ragazzi proprio come loro. Finora il CSG ha organizzato 140 laboratori di tutti i tipi, dal ballo alla musica al disegno, con oltre 7000 i partecipanti”, spiega l’operatrice Giovanna di Luca, “e tra i progetti che seguiamo c’è anche YAU. In più, facciamo post su Facebook e Instagram, tutti con l’hashtag #csgtalent: siamo convinti che ogni ragazzo sia una risorsa, e che ogni ragazzo abbia un talento”.
A parlare di cosa è concretamente YAU hanno pensato coloro che se occupano praticamente: i ragazzi del CSG. “La chat è un’attività di peer education”, ovvero di educazione/informazione da parte di pari. “Serve per mettere a disposizione di giovani qualcuno che li ascolti e li capisca: è insomma una chat di informazione e di ascolto online, attiva su Facebook, Instagram e ora anche attraverso il MUG”. Non tutti i ragazzi coinvolti nel progetto hanno lo stesso compito: “i peer si dividono in due gruppi: quelli coinvolti direttamente nella chat, che si rifanno all’assistenza di professionisti, come ad esempio psicologi, per rispondere a chi ne avesse bisogno; e chi si occupa della parte social, con post quotidiani sulle diverse tematiche”, tra i quali i servizi socio-sanitari offerti dalla Regione sul suo territorio: con la chat, questi diventano di più immediata fruizione da parte dei più giovani, invece di doversi barcamenare tra le pagine istituzionali.
Da questo punto di vista il magazine potrebbe essere un’occasione per rendere ancora più versatile la chat, e migliore il servizio offerto: “il difetto di social come facebook e instagram è che si perde facilmente il post di interesse, con l’aggiunta di nuovi contenuti nel feed; con MUG invece potremo salvare e rendere fruibili i contenuti di YAU, anche a distanza di tempo”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.