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“Rajel”: il progetto OLTRE racconta le seconde generazioni in una webserie

Chi ha visto la serie Boris, diventata un cult negli ultimi anni, conosce già l’idea di una serie in cui tutto gira attorno ai dietro le quinte per la creazione di un serie televisiva. Lo stesso approccio è stato usato per la realizzazione della webserie Rajel, ideata nell’ambito di OLTRE “Oltre l’orizzonte – Contro-narrazioni dai margini al centro”, progetto che “vuole contribuire alla prevenzione di fenomeni di radicalizzazione islamica, soprattutto tra giovani di nuova generazione”.

Se però in Boris l’intento era ironico, caricaturale e dissacrante, in Rajel l’espediente narrativo è utilizzato per raccontare uno spaccato delle seconde generazioni in Italia, del loro quotidiano, del loro complicato rapporto complicato tanto con il contesto culturale di provenienza quanto con quello italiano, e come sempre succede quando si parla di giovani con la famiglia e nella sfera sentimentale.

A partire dal protagonista della storia, Raf (interpretato da Ramzi Lafrindi), nato in una famiglia marocchina emigrata in Italia, che è anche il protagonista Ali nella fiction che fa da background alle vicende di Rajel; ma è anche il caso di Fatima (Dounia Filali), comparsa nella fiction. Il protagonista è di fatto impegnati in due livelli narrativi che si specchiano l’uno nell’altro, dal rapporto sentimentale con la coprotagonista Valentina (Alice nella fiction, Annapaola Trevenzuoli nella realtà) al dover sopportare i pregiudizi di chi lo circonda, siano essi compagni di scuola e i genitori della ragazza (nella fiction) o dei colleghi attori e del personale della produzione (nella webserie).

Al momento in cui è pubblicato questo articolo è arrivato alla terza puntata di quattro realizzate: l’ultima sarà online il 30 luglio alle 19.00. Un lavoro interessante, specie considerando che è tutto tranne che una grande produzione: già ora nella sezione commenti di Youtube, dove la webserie è caricata e sta contando qualche migliaio di visualizzazioni, ci sono i primi fan che sperano in una seconda stagione.

Testimonial d’eccezione della webserie è il cantante Mahmood, (autore anche della sigla finale degli episodi) vincitore del Festival di Sanremo 2019 e seconda generazione, che si è prestato ad una intervista con i protagonisti della serie per parlare di inclusione e amore secondo lo sguardo particolare di chi è a cavallo di due mondi che sembrano, senza minimamente esserlo, incompatibili tra loro.


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