Pasta e pizza uniscono le donne di Foligno

In una casa al centro di Foligno, l’occasione per conoscersi fra migranti e cittadini la creano la pasta e la pizza.

Un corso di cucina, un laboratorio di ricette, un momento di condivisione. Il progetto di Cidis Onlus e Banca del Tempo è tutto questo e molto altro. Preziosa la partecipazione delle volontarie della BdT, Emma, Natalia e Maria Teresa che, in veste di insegnanti-cuoche, hanno condiviso ricette di pasta e sughi tramandate da generazioni con dieci ragazze e donne straniere, tra 18 e i 35 anni, arrivate in Italia da Gambia e Nigeria.

Cidis Onlus, realtà che da 30 anni si occupa di migranti, spiega la finalità del progetto nelle parole di Chiara Cantoni, sua operatrice: “Ci siamo accorti che in fase di selezione di personale di assistenza per anziani le famiglie degli assistiti richiedono a queste persone la capacità di cucinare qualche piatto italiano”. Il referente territoriale di Foligno per Cidis, Alessandro Broccatelli aggiunge: “abbiamo deciso di sviluppare questo progetto mettendo al centro il cibo, ma con un risvolto culturale”.

Parole chiave dell’iniziativa dunque: tempo e scambio. Mettere il proprio tempo a disposizione per condividere le conoscenze culinarie, esplorando nuove e vecchie ricette della tradizione italiana. Il cibo, in questo caso, interviene non solo a colmare le competenze professionali che le giovani donne percepiscono come lacunose ma anche a creare un momento di condivisione. La sinergia tra le due associazioni ha permesso un vero e proprio scambio di saperi e competenze, a dimostrare come un sistema in cui le persone scambiano reciprocamente attività, servizi, saperi possa trasformarsi nell’ opportunità di acquisire competenze utili a trovare un impiego.

 

Grazie al laboratorio, le giovani donne hanno imparato a stendere la pasta, condire la pizza, infornarla e attendere il giusto tempo di cottura. Competenze, queste, che non gli porterà via nessuno. La condivisione del risultato finale, al quale tutto il gruppo ha contribuito, rappresenta un momento emozionante che rafforza il senso di comunità ma anche la fiducia nelle proprie capacità pratiche e di apprendimento.

Il prossimo step? In cattedra o meglio, in tavola, saliranno le ragazze, che condivideranno con le volontarie le ricette dei loro paesi di origine.


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