Ora le qualifiche dei rifugiati hanno un passaporto europeo

Il Passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati (EQPR- Qualifications Passport for Refugees) è un progetto europeo iniziato a novembre 2016 e guidato dal Consiglio d’Europa che vede come partner il Ministero dell’Istruzione, della Ricerca e degli Affari Religiosi greco, e i centri NARIC di 4 paesi europei: il CIMEA (Italia), il NOKUT (Norvegia), lo UK NARIC e il DOATAP (Grecia), con il coinvolgimento dell’UNHCR. Alla seconda fase del progetto si sono aggiunti Armenia, Canada, Francia, Germania e Paesi Bassi. L’obiettivo del progetto è quello di implementare e testare sul campo dei metodi per ricostruire il percorso accademico e le competenze dei rifugiati presenti dei campi profughi.

Uno studio del 2016 ha mostrato che circa il 70% degli Stati parte della Convenzione di Lisbona sul riconoscimento dei titoli (1997), ha adottato esigue misure per rendere effettivo il diritto relativo al riconoscimento delle qualifiche possedute da rifugiati che non possano essere supportate da documenti che le certifichino (articolo VII della Convenzione).

Un documento per non perdere competenze preziose

Per colmare questa lacuna, dal 2016 il Consiglio d’Europa, insieme a UNHCR, a partner greci, italiani, norvegesi ha sviluppato uno strumento che certificasse le competenze dei rifugiati nel paese ospitante, per non perdere preziosi strumenti accademici e non, che potessero aiutarli nella ricerca di lavoro o proseguire negli studi.

Dopo la fase sperimentale del progetto, è ora in corso la fase di “capacity building” di coloro che attraverso una ben precisa metodologia dovranno valutare il livello d’istruzione dei rifugiati, esperienze lavorative e competenze linguistiche in assenza di documentazione completa.

Il passaporto è un documento a disposizione dei rifugiati che certifica le loro qualifiche accademiche e le loro esperienze professionali sulla base degli attestati disponibili o, in mancanza di essi, di un colloquio. Il formato è pensato per essere usato anche al di fuori del Paese ospitante dove il rifugiati si trova: a fronte di un possibile loro trasferimento in un altro Paese in Europa, le loro qualifiche non dovranno essere nuovamente certificate.

Nel corso della nuova fase avviatasi nel 2018, si sono tenute fino ad oggi 3 sessioni di valutazione, due in Grecia e una in Italia, durante le quali  i valutatori di credenziali provenienti dai Centri nazionali di informazione europei (ENIC) di Francia, Germania, Grecia, Italia e Norvegia, hanno esaminato le qualifiche dei rifugiati. Sono state condotte 142 interviste e rilasciati 115 Passaporti. Complessivamente, dall’inizio del progetto sono state condotte 234 interviste ed emessi 188 Passaporti.

Guarda il documentario sul progetto qui >>> https://www.coe.int/en/web/education/documentary-on-project-european-qualifications-passport-for-refugees

Scarica qui il Leaflet-passport-for-refugees-17-03-17 EN.docx


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