‘’Come si fa a cambiare vita così, Enaiat? Una mattina. Un saluto. Lo si fa e basta, Fabio. Una volta ho letto che la scelta di emigrare nasce dal bisogno di respirare. E’ così. La speranza di una vita migliore è più forte di qualunque sentimento.’’
La storia vera di Enaiatollah Akbari e del suo incredibile viaggio dall’Afghanistan all’Italia, viene raccontata, grazie ad una serie di interviste, dall’educatore e scrittore Fabio Geda nel suo terzo libro Nel mare ci sono i coccodrilli.
Enaiatollah ha circa sette anni quando suo padre, che commerciava tra Pakistan, Afghanistan e Iran, perde la vita in uno dei suoi viaggi. Alla porta di casa, si presenta un ricco signore dicendo alla madre di aver subito un danno dal marito e di pretendere da lei, come risarcimento, il figlio.
Sono gli anni 2000, un periodo di fermento per il fondamentalismo islamico che porta la madre a trovare un modo per nascondere Enaiatollah, decidendo di lasciarlo in Pakistan. Da quel momento inizierà il lungo viaggio del protagonista che si ritroverà a vivere prematuramente da solo, abbandonato a se stesso e alle persone che incontra. Saprà farsi amare e farsi voler bene, riuscendo fortunatamente ad incontrare delle persone che lo aiutano. Dal Pakistan, all’Iran, viaggia verso la Turchia e in gommone arriva in Grecia, per arrivare finalmente in Italia, a Torino, dove costruirà la sua nuova vita. Una speranza sottile e sotterranea non viene mai persa da Enaiatollah, che rimane sempre positivo e ironico verso se stesso e verso la sua storia.
Un’opera forte, limpida e commovente e importante fonte di comprensione delle dinamiche migratorie e di conoscenza storica dell’Afghanistan.
Per chiunque sia interessato il testo è disponibile alla lettura nel Centro Documentazione sulla migrazione di Cidis.
Per maggiori informazioni:
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.