Mai più soli: perché è importante essere aggiornati sul tema dei minori stranieri non accompagnati

Umbria Integra ha raccolto le testimonianze di due partecipanti al Corso di formazione Mai più Soli  per tutori volontari di minori stranieri che arrivano in Italia soli, che ci hanno raccontato perché è importante aggiornarsi su questa tematica.

 

Marco Geremia

“Sono un avvocato, l’anno scorso ho partecipato a un corso organizzato dalla Camera Minorile per diventare tutore volontario e curatore speciale per i procedimenti dinanzi al Tribunale per i Minorenni e tutto questo mi ha un po’ aperto al mondo dei minori.

Al contempo c’è stato un richiamo dal punto di vista direi sociale, perché l’attacco che c’è stato e c’è tuttora nei confronti dei migranti è una cosa che mi ha colpito molto.

Io faccio l’avvocato perché credo in questo lavoro e nella tutela dei diritti delle minoranze, questo è un ambito che sto imparando a conoscere e al quale vorrei prestare le mie competenze, per quello che è nelle mie possibilità. Voglio conoscere meglio la legge 47 (LEGGE 7 aprile 2017, n. 47, Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati, ndr) e questa (il corso di formazione, ndr) era un’occasione che ritenevo indispensabile. Penso che questo corso sia molto utile e ho trovato molto interessanti gli interventi che sono stati fatti; soprattutto, per deformazione professionale, quelli in ambito giuridico”.

 

Alfonsa Valentini

“Più di 45 anni fa, proprio qui, alla Facoltà di lettere e filosofia, ho presentato una tesi di laurea sulla presenza dell’Africa nera a Perugia, praticamente sono stata una pioniera quando ancora non si parlava di questi argomenti. Ho sempre seguito gli sviluppi storici delle migrazioni.

Il motivo principale che mi ha spinto a partecipare a questo corso è la sensazione che “tiri una brutta aria”. Penso che ogni cittadino dovrebbe spendere un po’ del suo tempo per conoscere queste tematiche e per poterne poi parlare. Molto spesso invece avviene proprio il contrario.

Mi sento coinvolta in prima persona, perché mi sto accorgendo che il problema è pressante e che lo soluzioni possono essere molteplici, ma c’è anche un modus vivendi, un modo di vedere le cose, molto negativo. Per cui io parto dall’idea che questo corso, che mi sembra molto interessante, possa essere uno strumento per approfondire e conoscere questa tematica e poi decidere se mettersi in campo perché, man mano che trascorrono le lezioni, mi rendo conto della grande responsabilità a cui sto andando incontro. Ho deciso di mettermi in gioco, voglio vedere, seguire, essere competente sull’argomento. Anche se non tutti possiamo fare tutori, tutti avremmo il dovere di sapere di più. Questo è il primo passo”.

 


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