Come funziona una struttura che accoglie minori rifugiati e richiedenti asilo? Per cercare di saperne un po’ di più siamo andati a trovare i ragazzi de “Il Tiglio” comunità di accoglienza per richiedenti asilo/ titolari di protezione internazionale gestita congiuntamente da Arci Terni e Caritas.
L’edificio è situato nel bel mezzo dell’abitato longobardo di Ferentillo e a vederlo da fuori sembrerebbe una casa come le altre, un casolare che si affaccia sul fiume Nera il cui scorrere segna da sempre questo lembo di terra incantato. Eppure, non è così.
La casa de “Il Tiglio”, doveroso omaggio al grande albero la cui ombra offre agli ospiti della comunità un fresco riparo dalla calura estiva, non è come tutte le altre abitazioni di questo luogo d’arte e storia immerso nella Valnerina ternana. Qui si ospitano minori richiedenti asilo e/o rifugiati provenienti da diversi paesi.
“Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati del ministero degli Interni (Sprar), a cui appartiene questa comunità – spiega Alessandro, uno degli operatori – è stato fondato nel 2002. Si tratta di una rete di accoglienza sostenuta con fondi aggiudicati a progetti che il Ministero ritiene idonei. Requisito fondamentale per accedere ai finanziamenti è quello di coinvolgere le istituzioni locali, come il Comune di Ferentillo, che in quanto proprietario dell’immobile incassa dalla comunità 1500 Euro al mese per acqua, luce, gas e manutenzione della struttura”.
I ragazzi hanno diritto a vitto, alloggio e ad un pocket money di 60 Euro al mese.
Tommaso di Arci Terni, puntualizza: «Ogni nostra spesa deve essere giustificata. I fondi sono vincolati e dobbiamo chiedere l’autorizzazione al Ministero per comprare qualsiasi cosa. Se non riusciamo a spendere tutto il nostro budget, i finanziamenti inutilizzati non ci vengono erogati».
Al Tiglio lavorano complessivamente dieci persone, tante quanti i minori presenti. C’è un operatore per ciascun minore ospitato. E il numero di operatori non è elevato come potrebbe apparire. Qui viene infatti garantito ogni tipo di attività educativa e di integrazione, ma anche formativa, compresa la cura di un orto.
Il personale sempre presente presso la struttura, come necessario se si ospitano minori, si occupa di tutto: dalla scuola allo sport, dall’insegnamento dell’Italiano alle relazioni con l’Anagrafe e la Questura all’acquisizione della tessera sanitaria e alle pratiche per la richiesta di asilo, fino all’inserimento lavorativo con tirocini attivi.
La formazione sul lavoro è un’opportunità importante di integrazione che aiuta i ragazzi ad imparare meglio e più velocemente la lingua italiana e consente, al contempo, di imparare un mestiere. Sono infatti già diversi gli ospiti che, dopo aver frequentato il Centro di Formazione Professionale di Terni, hanno acquisito competenze spendibili sul mercato del lavoro e chi come elettricista, chi come meccanico, idraulico o carpentiere, molti di loro sono oggi dei lavoratori!
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