Le dannate del mare. Donne e frontiere nel Mediterraneo – Camille Schmoll

 

‘’Femminilizzare lo sguardo vuol dire sostenere una prospettiva che ci allontana da certi discorsi vittimizzanti e sovrastanti sulla migrazione femminile, mettendo in luce la capacità delle donne di attraversare frontiere e di costruire le proprie traiettorie; ma vuol dire anche rifiutare una visione lineare e univoca della migrazione come necessariamente emancipatrice.’’

Una voce per lungo tempo invisibile e assente è stata nuovamente ascoltata e riportata dalla geografa e sociologa Camille Schmoll, direttrice de l’EHESS di Parigi, nel suo libro Le dannate del mare. Donne e frontiere nel Mediterraneo, edito da Astarte Edizioni.  

Ben otto anni di ricerche sul campo nei luoghi di frontiera, ai confini dell’Europa, in Italia e a Malta, hanno permesso all’autrice di osservare, indagare e raccogliere testimonianze preziose di donne, per raccontare le loro esperienze e trasmettere l’importanza di approfondire la dimensione femminile del fenomeno migratorio.

Nel restituire le molteplici sfaccettature dei loro percorsi e destini, l’inchiesta, tutta al femminile, propone un cambiamento di approccio basato sull’osservazione della migrazione dal punto di vista delle donne, che permette uno sguardo innovativo e differente: ‘’Prestare attenzione alle esistenze ed esperienze femminili vuol dire mettere in luce alcuni aspetti poco trattati, quali le politiche dell’intimità, il ruolo delle emozioni e dei corpi; vuol dire sollevare il velo su altre scale, altri luoghi, altri processi comunemente poco esposti o esplorati’’.

Grazie a questa nuova chiave di lettura, il processo migratorio assume un nuovo carattere, trasformativo e riflessivo, riconoscendo alle donne una soggettività e un’autonomia, sviluppata tra costrizione, violenza e resistenza: ‘’() senza dubbio, gli intralci e gli ostacoli che si parano sul cammino delle donne sono sempre più numerosi. Ma si scontrano con la loro volontà di autonomia e con la resistenza dei loro sogni.’’

 Un’intensa riflessione su questo libro è stata possibile grazie all’incontro di presentazione promosso da CIDIS, in occasione della rassegna letteraria FolignoLibri 2022.

 

Alla discussione, moderata da Adriana Lirathni, collaboratrice di CIDIS in progetti di inserimento socio-lavorativi per donne migranti, hanno partecipato anche due mediatori linguistico culturali, Abderamane Bérthet e Edwyn Igori Osamwonyi, e Federico Oliveri, direttore della Collana Hurriya di Astarte edizioni.

 

L’appuntamento è stato un’importante occasione per ragionare insieme, rimarcando il diritto fondamentale di muoversi, oltre che la necessità di avere una prospettiva femminile e femminista del fenomeno migratorio, per andare oltre a realtà filtrate da paradigmi giudicanti e discriminatori.

Per chiunque fosse interessato il saggio è ora disponibile al Centro di Documentazione di CIDIS.

Per maggiori informazioni: 

https://cidisonlus.org/

 

 

 

 


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