IUS SOLI TEMPERATO: LO STATO DELL’ARTE

Negli ultimi mesi si è parlato molto della legge sulla cittadinanza, che ha portato all’ordine del giorno argomenti come ius sanguinis, ius soli e ius culturae.

Ma di cosa parliamo quando parliamo di questi diritti e cosa comporterebbe l’approvazione della nuova legge?

Partiamo dal principio.

La legge vigente sulla cittadinanza e lo ius sanguinis

 

Qui incontriamo il primo ius  tra quelli sopracitati, quello previsto dalla LEGGE 5 febbraio 1992, n. 91  e applicato nel nostro diritto: lo ius sanguinis (diritto di sangue, dal latino), in base al quale un bambino è considerato italiano se almeno uno dei genitori è italiano.

Un minore nato in Italia da genitori stranieri, invece, secondo la legge 91 del ‘92, può chiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto 18 anni ed entro il compimento del 19° anno di età dovendo, tra l’altro, dimostrare una residenza in Italia legale ed ininterrotta.

Ed ecco i limiti di questa norma: esclude migliaia di bambini nati e cresciuti in Italia da diritti e benefici legati alla cittadinanza e vincola il loro destino al titolo di soggiorno dei genitori.

La nuova normativa: disegno di legge 2092

 

È un testo unificato, che disciplina soprattutto l’acquisizione di cittadinanza da parte dei minori e modifica, in parte, l’attuale legge sulla cittadinanza (LEGGE 5 febbraio 1992, n. 91).

Se ne discute in Parlamento da due anni; è stato approvato alla Camera nel 2015 ma ora è bloccato nella commissione affari costituzionali in Senato a causa dei numerosi emendamenti presentati dall’opposizione.

L’Italia ha regole piuttosto severe rispetto all’acquisizione della cittadinanza al confronto con altri paesi europei, ecco perché il nuovo disegno di legge permetterebbe di espandere i criteri per la sua concessione, con particolare attenzione ai minori nati in Italia da cittadini stranieri o arrivati in Italia da piccoli.

Allo stato attuale, il disegno di legge ha il sostegno del Partito Democratico, mentre vi si oppongono Forza Italia e Lega Nord. Il Movimento 5 Stelle continua ad astenersi.

Quali modifiche introdurrebbe la nuova legge?

 

Qui incontriamo un diverso tipo di ius. Quante volte avete sentito nominare lo ius soli (diritto legato al territorio) in questi mesi? Sapete perché se ne discute tanto e spesso in modo erroneo?

Il disegno di legge 2092 inserirebbe nella normativa vigente due nuovi criteri per l’ottenimento della cittadinanza, prima dei 18 anni: lo ius soli, ma temperato, e lo ius culturae.

Lo ius soli temperato è cosa diversa dallo ius soli puro.

Lo ius soli stabilisce che chi nasce sul territorio di un certo Stato è automaticamente cittadino di quello Stato. Questo non è previsto in nessuno stato dell’Unione Europea, è invece contemplato dagli Stati Uniti.

Lo ius soli temperato dovrebbe disporre che un minore nato in Italia può ottenere automaticamente la cittadinanza se “nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri, di cui almeno uno sia residente legalmente in Italia, senza interruzioni, da almeno cinque anni, antecedenti la nascita”. Quanto detto ha subìto delle modifiche dalla Camera prevedendo ulteriori condizioni a carico dei genitori:

  • Dovrebbero essere titolari di un permesso di soggiorno a tempo indeterminato o almeno averne fatto richiesta prima della nascita del figlio
  • Dovrebbero avere un reddito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale
  • Dovrebbero disporre di un alloggio che risponda ai requisiti di idoneità previsti dalla legge
  • Dovrebbero aver superato un test di conoscenza della lingua italiana

 

Lo ius culturae (diritto legato all’istruzione), il secondo modo per ottenere la cittadinanza italiana, dovrebbe disporre che questa potrà essere richiesta da minori stranieri nati o arrivati in Italia entro i 12 anni, che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno 5 anni e superato almeno un ciclo scolastico. In sostanza, per ottenere la cittadinanza il ciclo delle scuole primarie (elementari o medie) dovrà essere superato con successo.

Per quanto riguarda i minori che arrivano in Italia tra i 12 e i 18 anni, potranno diventare cittadini italiani dimostrando di aver risieduto in Italia per almeno sei anni e aver superato un ciclo scolastico.

Lo stato dell’arte

 

La proposta di legge 2092 è arrivata in Senato il 14 giugno 2017 ma la votazione finale non è ancora stata fissata nel calendario delle sedute.

Il 3 ottobre scorso, in occasione della giornata della memoria per le vittime dell’immigrazione  è stato indetto un sciopero della fame da un gruppo di insegnanti e studenti per chiedere al governo di porre la fiducia sul disegno di legge e permettere a 805.800 persone – dato del Ministero dell’Istruzione  – residenti in Italia di godere dei diritti di cittadinanza.

Se vuoi contribuire al cambiamento firma la campagna ERO STRANIERO, prima occasione venerdì pomeriggio, 13 ottobre, in Piazza Europa a Terni!

 


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