“Sul mio pianeta, la Terra, le persone hanno la pelle di colori diversi. […] Ma nel posto dove sono nato e cresciuto, la maggior parte delle persone ha la pelle rosa. E questa non è una cosa da poco, perché è la prima che qualcuno nota appena ti incontra: guarda di che colore sei. Pensa che una volta, quando ero piccolo, un bambino rosa chiaro un po’ più grande di me si è avvicinato e mi ha annusato. Credeva che la mia pelle puzzasse, perché era marrone. Per fortuna mi ero appena fatto il bagno…”
È questo il discorso che Primo, “Il Ragazzo Leone”, fa al dispotico ma piccolo Re Captivus, che con la minaccia di far scomparire la luce tiene a bada i suoi sudditi, troll “grossi e scemi” e con una pelle diversa dalla sua.
Re Captivus è solo uno degli strani personaggi che Primo incontra nel suo singolare viaggio, iniziato quando una luce misteriosa lo attira fuori dal suo letto per proiettarlo nella sua avventura in giro per il cosmo, dove salverà le Tzor dal terrore (immotivato?) del Leviatano, la Regina senza Re dal MostroBuio (e da sé stessa), e tanti altri.
Un viaggio in cui il ragazzo Leone, accompagnato dal fido Malcolm, il PupazzoLeone, affronterà pericoli ma soprattutto timori, paure, emozioni per riuscire a ritrovare la strada di casa e la sua Mamma. E, come dice lo stesso Malcolm nell’incipit del libro, “a diventare grande”.
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“Il Ragazzo Leone” è stato scritto da Sonny Olumati, ballerino e coreografo, personaggio televisivo (ad esempio con il programma Rai “Nemo-Nessuno escluso”) e guida del gruppo di giovani di seconda generazione “Italiani senza cittadinanza”, che si batte in favore della riforma delle attuali leggi sulla cittadinanza in favore dei “nuovi italiani”. Una parte del ricavato dalla vendita del libro, edito da Solferino, è devoluto ad AMREF, ong di cui Sonny è testimone, per fornire torce solari agli studenti del Kenya, impossibilitati a studiare una volta calato il sole.
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