Siamo andati a Frontiera Lavoro per parlare di LIFE, il progetto (di cui abbiamo parlato anche qui) per la formazione lavorativa di cittadini di Paesi extra-UE per aiutarli nel percorso di integrazione in Italia e renderli economicamente autonomi.
Frontiera Lavoro per questo progetto si occupa di due filoni di attività, rispettivamente con gli ospiti degli SPRAR e con i detenuti delle carceri di Capanne e di Sabbione (Terni), per un totale di circa 250 persone coinvolte in 300 percorsi individuali. Con i detenuti stranieri sono stati portati avanti incontri di orientamento al lavoro: bilancio competenze, curriculum vitae, progetto professionale. Un lavoro che ha visto partecipare circa 30 persone, divise in gruppi ristretti, per via di flusso della condanna e per facilitare il lavoro in gruppo;
Un lavoro simile è stato quello compiuto nello SPRAR, con gruppi di 3-4 persone al massimo: in più, l’assistenza nel riconoscimento dei titoli di studio, ed una ricognizione delle agenzie per il lavoro. Un primo gruppo di interessati è stato indirizzato ad Adecco (con iscrizione al portale), mentre a Gubbio sono stati iniziati tre diversi percorsi: tutti ragazzi appena arrivati in Italia, per cui c’è stato bisogno dell’assistenza di un mediatore linguistico e culturale.
A queste attività sono stati affiancati l’iscrizione al portale Lavoro per Te e la scrittura del CV, tema di uno degli incontri a cui abbiamo assistito, oltre a percorsi di capacitazione linguistica indirizzati al mondo del lavoro (ad esempio come ci si presenta, il lessico del lavoro, come rispondere a un annuncio e fare un colloquio).
La lingua è spesso una barriera importante nella ricerca del lavoro: ragazze e ragazzi immigrati possono essere volenterosi sul luogo di lavoro ed avere profili interessanti per un datore di lavoro, ma se manca la possibilità di comunicare possono insorgere problemi insormontabili, tanto nelle dinamiche strettamente lavorative che nelle questioni collegate, ad esempio la sicurezza sul luogo di lavoro.
È naturale che le esperienze (lavorative e non) e la conoscenza della lingua italiana sono caratteristiche che variano molto da persona a persona: per questo Frontiera Lavoro ha preparato dodici percorsi per interessati con conoscenza maggiore della lingua e maggiore esperienza, per approfondire discorso sulle mansioni, sulla contrattualistica, e il lessico specifico di alcuni rami (sicurezza, HCCP, …) a seconda del proprio background.
Tutti gli sforzi profusi rischierebbero di non dare frutti sistemici se il tutto si limitasse al, pure cruciale, intervento sui singoli individui. Per questo, Frontiera Lavoro ha in programma la traduzione della carta dei servizi dei Centri per l’impiego , e soprattutto una banca dati dei profili professionali (emersi in questo e simili progetti formativi) e delle professionalità richieste nel mercato del lavoro. Lo scopo: riuscire a mettere in campo un approccio sul lungo periodo, che renda possibile un incrocio tra domanda e offerta di lavoro e rendere più semplice l’inserimento degli aspiranti lavoratori.
Per ora, possiamo vedere i primi risultati delle lezioni formative: la soddisfazione e i sorrisi dei partecipanti al corso nel giorno dell’ultimo incontro e della consegna dei diplomi, consapevoli di avere imparato qualcosa che li aiuterà nel loro percorso di vita in Italia. Complimenti a tutti!
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