Dall’1 al 10 maggio Firenze ha ospitato il Festival d’Europa 2019, quinta edizione del festival diffuso con approfondimenti, eventi e performance sull’Unione Europa. Mercoledì 8 e giovedì 9 sedici tra scuole e organizzazioni di tutta Italia si sono incontrate per condividere le loro esperienze nell’insegnamento delle lingue in occasione della consegna del Label Europeo delle Lingue 2019, il premio assegnato ai progetti capaci
“di dare sensibile impulso all’insegnamento e all’apprendimento delle lingue mediante innovazioni e pratiche didattiche efficaci”.
Un premio prestigioso per iniziative originali e di qualità, per aprire gli occhi di giovani e adulti sulla multiculturalità, sulla ricchezza che questa porta con sé, e sull’importanza dell’insegnamento delle lingue: “la competenza multilinguistica” ricorda la dott.ssa Ismaele Tramontano, “è una delle otto competenze chiave” riconosciute dall’UE per compiere con successo il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro.

L’incontro di mercoledì in Piazza della Repubblica, incentrato sulla presentazione dei progetti, ha messo in chiaro che sono gli studenti i veri protagonisti della maggior parte delle iniziative premiate: centinaia di ragazze e ragazze, dalla scuola primaria e secondaria all’Università, sono stati coinvolti in progetti che attraverso lezioni frontali, spettacoli teatrali multilingue, scambi culturali li hanno portati a confrontarsi con idiomi generalmente poco conosciuti e, soprattutto, con i pari età di tutta Europa, dalla Bulgaria all’Austria, dalla Spagna alla Polonia. L’entusiastica risposta dei più giovani ha superato anche le iniziali diffidenze delle famiglie e di parte del personale scolastico: e così succede che, concluso un progetto, i ragazzi continuino a chiedere per settimane ai loro insegnanti quando avranno ancora l’occasione di rivedere i loro nuovi amici di altri Stati.
Ma non sono stati solo i giovani ad essere coinvolti da questi progetti: una categoria apposita è stata creata per i progetti pensati ed erogati per gli adulti, con le specificità che ogni associazione e organizzazione ha voluto conferire alla singola iniziativa; in Trentino, il progetto SMS ha affrontato le problematiche poste dal bilinguismo con un approccio che valorizzasse tutte le lingue ufficiali della Regione, senza discriminazioni; la casa editrice Zanichelli-Loescher è stata invece premiata per la pubblicazione di un Manuale di Italiano L2.
I Label umbri
Due delle iniziative premiate per la categoria adulti vengono dall’Umbria, ed entrambe si sono concentrate sull’insegnamento dell’italiano ai migranti per favorirne l’integrazione.
Il Nuovo Comitato “Il Nobel per i disabili Onlus” di Gubbio, ha ricevuto il premio per il progetto Tell Me – Theatre for Education and Literacy Learning of Migrants in Europe, che come dice il nome ha puntato all’alfabetizzazione e all’insegnamento dell’italiano ai migranti attraverso il teatro: prodotto finale del progetto è stato un docufilm sulla storia di una ragazza siriana, nel suo viaggio che l’ha portato in un primo momento in Italia e poi in Svezia.
Tra i premiati anche il progetto CIC to CIC, progetto che ha visto la Regione Umbria impegnata in partenariato con i CPIA di Perugia e Terni, l’Ufficio scolastico regionale, l’Università per Stranieri di Perugia, Cidis Onlus e CSC Cooperativa Sociale, erano presenti la dott.ssa Eleonora Bigi (responsabile immigrazione, protezione internazionale e giovani per la Regione Umbria) e la prof.ssa Vincenza Depretis (responsabile del Centro territoriale della provincia di Terni).

“Fin dall’inizio”, dice la dott.ssa Bigi, “Unità nella diversità è stato l’obiettivo centrale di CIC to CIC : un progetto con un nome nato da un gioco di parole in inglese maccheronico, per far passare l’idea dell’importanza della comunicazione per potersi aprire alle relazioni esterne.
“La genesi stessa del progetto è un esempio delle possibilità che ci vengono fornite dall’UE: al contrario di molte delle iniziative presentate oggi, CIC to CIC non è stato finanziato da Erasmus+ ma da un Fondo Asilo Migrazione e Integrazione. Il riconoscimento del Label Europeo delle Lingue ci rende quindi doppiamente entusiasti, ed evidenzia la complementarietà tra fondi che l’Unione Europea ci chiede”
Con CIC to CIC è stato garantito tra il 2016 e il 2018 l’insegnamento, oltre che della lingua italiana, anche della storia e delle istituzioni del nostro Paese. “I corsi sono durati nel complesso circa 200 ore, il che vuol dire mesi passati nella scuola. La scuola è la prima porta dell’integrazione, tanto per gli extracomunitari adulti che per quelli giovani. E tutte le occasioni di condivisione delle nostre esperienze con la scuola, i docenti, sono state motivo di orgoglio”.

Del ruolo dei CPIA ha parlato la prof.ssa Depretis:
“Il CPIA si occupa di corsi di italiano per stranieri, e il progetto CIC to CIC della Regione ci ha dato la possibilità di trasformare questi percorsi in un sistema in cui la scuola diventa una “piazza”. Grazie al progetto, è stato possibile aprire le porte ad un’integrazione vera e all’accesso al lavoro attraverso l’insegnamento della lingua”, ma anche aiutare le mamme studentesse con un’operatrice e una ludoteca a fianco al corso di italiano per accudire i loro figli, e “finanziare un gruppo di mediatori linguistici che ci hanno dato assistenza nei momenti più difficili, sia a livello di segreteria che per la docenza”.
“Pochi giorni fa”, conclude Depretis, “in un corso di livello pre-alfa, una donna ha iniziato a piangere perché era riuscita a leggere le sue prime parole. La lingua è vita, e con progetti come questo stiamo realizzando un progetto di biografia linguistica. Imparare una lingua cambia la vita”.
Nella giornata di giovedì, nella prestigiosa Sala dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, si è svolta la premiazione ufficiale, culminata con la consegna dei riconoscimenti.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.