Buone pratiche a tutela dei minori non accompagnati: nasce l’Osservatorio Regionale sull’Affido Familiare

Mercoledì 22 novembre, presso il Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università di Perugia, si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione dell’Osservatorio Regionale sull’Affido Familiare. Un’occasione importante per parlare di un istituto, quello dell’Affido familiare, anche come pratica di accoglienza per minori stranieri arrivati in Italia non accompagnati. Il tema oggi più che mai merita attenzione: a maggio 2017 si contavano più di 17.000 tra bambini e ragazzi in accoglienza, di molti di loro si sono perse le tracce, facili prede di organizzazioni criminali, traffici umani, sfruttamento lavorativo e sessuale. Nonostante l’istituzione delle procedure previste dalla Commissione Europea di ricollocazione e reinsediamento dei minori in altri paesi europei, solo cinque ne hanno beneficiato, un dato che conferma la carenza di una risposta compatta e solidale.

Durante la conferenza stampa, gli interventi di Claudia Mazzeschi, Direttore del Dipartimento, Maria Pia Serlupini, Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Umbria e Silvia Fornari, coordinatrice dell’Osservatorio, hanno chiarito specificità e caratteristiche dell’affidamento e le ragioni che hanno spinto alla costituzione dell’Osservatorio. Claudia Mazzeschi lo ha definito un atto congiunto, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento e la Garante con l’obiettivo principale di promuovere l’affidamento di un minore, un istituto che si differenza dall’adozione per tempi, è un provvedimento di accoglienza temporaneo, e criteri, possono ottenerlo anche persone single. Questo istituto rappresenta un sostegno alla genitorialità e all’infanzia, in particolare alle famiglie in difficoltà che non possono farsi carico dello sviluppo educativo, psicologico e non solo, di un bambino.  Mazzeschi ha sottolineato la rilevanza del tema per il Dipartimento affermando che “la dimensione della crescita dei bambini è qualcosa che ci preme molto, da un punto di vista umano ma anche da quello della ricerca e della formazione”. L’Osservatorio, che ha finalità formative, di ricerca, scientifiche, divulgative e di promozione e sostegno dell’istituto coinvolge diverse realtà sul territorio: Anci, Ordine degli assistenti sociali, Ordine degli avvocati  e Ordine degli psicologi della Regione Umbria, il Tribunale per i minori dell’Umbria e Cidis Onlus. La presenza di Cidis Onlus si giustifica con l’attività svolta dall’organismo nel quadro delle iniziative – nazionali e regionali – a tutela dei minori che arrivano soli in Italia, in particolare con Mai più soli, realizzato in partenariato con  ASGI – Associazione per gli Studi Giuridici sull’ImmigrazioneComune di Corigliano CalabroComune di Mugnano di NapoliNuovo Villaggio Società Cooperativa SocialeRefugees Welcome Italia Onlus, che ha l’obiettivo di garantire un’accoglienza su misura tra i territori regionali di Calabria, Campania, Lazio, Umbria, Veneto. Il progetto e il protocollo di collaborazione tra Cidis Onlus, capofila, e la Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza Maria Pia Serlupini è stato presentato a Perugia il 27 settembre scorso e si articola in una serie di attività volte a sensibilizzare la popolazione sul tema, lavorare all’inserimento dei minori in famiglia attraverso la messa a regime del sistema dei Tutori volontari e dell’Affido Familiare e sviluppare buone pratiche sostenibili alternative all’accoglienza in strutture.

L’impegno sul fronte dell’affido familiare deve essere collettivo ed è necessario ora più che mai. Si può considerare l’Osservatorio come un laboratorio privilegiato attraverso cui indagare le cause di questo fenomeno all’interno della nostra regione e sensibilizzare sul tema della co-genitorialità. “Ecco perché, come Garante, mi sentivo in dovere di partecipare a questo Osservatorio, lo sento come un’esigenza imprescindibile in questo momento” ha aggiunto. Rispetto al ruolo della Regione, Serlupini ha menzionato il tavolo tecnico che fornirà supporto nell’individuazione delle criticità e delle esigenze dei servizi delegati a sensibilizzare e selezionare le famiglie. Il supporto delle istituzioni regionali è fondamentale anche nell’ottica del reperimento di dati che al momento, secondo Silvia Fornari, sono ancora pochi e datati.

 

 

Per saperne di più: http://www.regione.umbria.it/sociale/affidamento-familiare

https://minoristranieri-neveralone.it/progetto/mai-piu-soli/

 

 

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