Avete mai festeggiato bevendo birra il giorno di S. Patrizio? Vi siete travestiti da zombie o da streghe il 31 ottobre? Se sì, allora siete anche voi tra coloro che hanno ‘importato’ nel proprio calendario alcune tradizioni e feste straniere.
L’Italia è un paese esterofilo, che ama prendere in prestito dall’estero un po’ di tutto, dalle festività alle parole. Pur gelosa del suo inimitabile Made in Italy, l’Italia di oggi non può certo fare a meno di stare al passo con i tempi dettati dalla globalizzazione. Oggi diciamo senza pensare ‘background’ , ‘all inclusive’ e ‘business’, ci siamo dimenticati che questi termini potrebbero essere tradotti semplicemente con ‘dietro le quinte’, ‘tutto compreso’ , e ‘affari’.
Oggi, 23 novembre, è il cosiddetto ‘Black Friday” (Venerdì Nero) il giorno successivo al Thanksgiving Day (Giorno del Ringraziamento). Ci siamo chiesti se davvero questa occasione fosse solo un momento per darsi allo shopping sfrenato e abbiamo scoperto un po’ di più sulla storia di questa tradizione che dall’America si sta espandendo in tutta Europa e non solo.
Un giorno difficile, nel 1896
Il termine Black Friday venne usato per la prima volta durante la crisi finanziaria legala al crollo del mercato dell’oro negli USA, nel lontano 1869. I commercianti attraversarono un intero anno di perdita, in cui i registri di cassa, allora compilati a mano, venivano compilati con la penna rossa, ad indicare ‘perdite’.
Versando in uno stato di gravissima crisi finanziaria e commerciale, alcuni commercianti ebbero un’idea a dir poco geniale: decisero di applicare forti ribassi alla merce generando così un’ ondata di acquisti: il popolo americano rispose in massa ai ribassi, acquistando quanta più merce poteva e approfittando degli sconti di quell’unico giorno. Grazie a questa trovata, i registri di cassa vennero compilati con la penna nera,a segnare ‘vendite’. Ecco spiegato perché l’aggettivo ‘nero’.
Oggi, la storia del Black Friday è strettamente legata all’inizio del periodi di shopping prenatalizio. Molte sono le incertezze riguardo l’origine di questa tradizione, una delle leggende metropolitane più famose narra infatti che il termine venne usato dai poliziotti di Filadelfia negli anni ’50 per descrivere lo stato di caos che caratterizzava il giorno dopo il Ringraziamento, causato da orde di acquirenti e consumatori che si riversavano nei grandi magazzini fin dalle prime ore del mattino. Un venerdì nero anche dal punto di vista dei turni di lavoro degli agenti, che furono costretti a sorvegliare i luoghi di maggiore affluenza con turni overtime.
Oggi il Black Friday rappresenta il giorno dello shopping (sempre di più online) per eccellenza e ha generato anche il Cyber Monday, il “lunedì cibernetico” (o “virtuale” o “digitale”), primo lunedì successivo al Black Friday che negli Stati Uniti d’America è dedicato agli sconti sui negozi online.
L’altro consumo: non dimenticare il 24 novembre!
Di fronte alle spese pazze e al consumismo fuori controllo, c’è anche chi invita a privilegiare il consumo critico, il riciclo, per costruire una giornata mondiale di non acquisto il “Buy Nothing Today”, un giorno in cui riflettere sull’impatto ambientale del capitalismo e della produzione sfrenata e sulle proprie abitudini di acquisto.


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