alla deriva

“Alla deriva”: le migrazioni nella realtà e secondo la propaganda

[…] serve un capro espiatorio. Qualcuno a cui dare tutte le colpe. Un nemico creato ad arte. Soluzione facile a problema complesso: annienta il capro, risolverai tutti i problemi. Le soluzioni semplici pagano. Ecco, quel capro espiatorio sono proprio i migranti.

 

Se non bastasse il titolo completo del libro, Alla deriva. I migranti, le rotte del Mar Mediterraneo, le Ong: il naufragio della politica, che nega i diritti per fabbricare il consenso, basterebbero queste poche frasi, dall’introduzione, per far capire quale sia il punto di vista dell’autore Duccio Fanchini a proposito della questione “migrazioni” e delle (non)risposte della classe politica.

Una tesi chiara, portata avanti fin dalle prime pagine con metodo quasi scientifico:

  • ricostruendo il quadro delle rotte migratorie nel Mediterraneo;
  • raccontando come avvengano i viaggi sulle imbarcazioni di fortuna che solcano il mare, attraverso le testimonianze di soccorritori e salvati;
  • rifacendosi ai dati disponibili sul fenomeno per sottolineare l’inconsistenza degli slogan usati dai partiti, e come espressioni tristemente celebri (ONG definite “taxi del mare”, o la vita in Italia definita una “pacchia” per gli stranieri, tanto per nominarne due) non siano altre che parole d’ordine efficaci dal punto di vista della propaganda, ma assolutamente improprie, fuorvianti e in certi casi calunniose per descrivere la situazione attuale e chi la vive;
  • delineando il quadro normativo europeo in tema di migrazioni;
  • descrivendo la situazione libica, nonostante le prove contrarie ancora da qualcuno considerata “sicura”;
  • la situazione degli stranieri, e dei richiedenti asilo in particolare, secondo la legge italiana.

Un lavoro complesso, che rende giustizia a una questione altrettanto complessa analizzandola da più punti di vista, dal geopolitico al sociale, grazie anche al contributo di esponenti della società civile (in primis gli attivisti delle ONG coinvolte nei salvataggi), giuristi, medici che hanno messo in campo le loro competenze per ricostruire il quadro complessivo di una situazione difficilmente comprensibile ai più nella sua interezza, e reso ancora più torbida dalle azioni di propaganda.

E alla fine di tutta la profonda analisi si capisce il perché del titolo: “Alla deriva” non come i barconi di migranti nel Mediterraneo, ma come la classe politica di questo Paese, nella sua cecità incapace non solo di fornire soluzioni di lungo periodo e rispettose della legge internazionale, ma anche di trattare la questione basandosi sui fatti e non rincorrendo i sondaggi.

 

Alla deriva, pubblicato da Altraeconomia, è stato realizzato grazie ai fondi raccolti con una campagna di crowfunding sulla piattaforma Produzionidalbasso. Può essere acquistato in libreria o online, dal sito dell’editore o dei maggiori negozi online (specializzati in libri e non).

 

alla deriva copertina

 


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