Come va la didattica on-line nel campo dell’educazione agli adulti?
A quasi un anno dall’inizio della pandemia, anche il terzo settore si è dovuto riorganizzare per dare continuità ai suoi progetti.
Siamo entrati in una classe virtuale di Cidis e abbiamo chiesto agli studenti del corso A2 del progetto Cic to Cic 2, finanziato dal Ministero dell’Interno attraverso i Fondi FAMI, di parlarci un po’ della didattica a distanza.
Vi piace fare il corso on-line? Perché?
Amna dal Pakistan, madre di quattro bambini, ci risponde subito con grande entusiasmo di si! Le piace avere la possibilità di stare in casa, specialmente quando piove, e riuscire a gestire i bambini e i lavori di casa mentre ascolta e partecipa alla lezione.
Quali sono gli aspetti positivi e negativi della didattica a distanza?
Taslima, che in questi giorni è dovuta tornare un mese in Bangaldesh per motivi familiari, ci dice che frequentare un corso on-line le permette di essere sempre presente, senza il rischio di perdere troppe lezioni e non raggiungere la percentuale di presenze necessaria per accedere all’esame finale.
Della stessa opinione sono Patience, Pamela e Ovbokhan, tre ragazze provenienti dalla Nigeria che lavorano come badanti h24. Tutte e tre ci dicono che grazie al corso on-line riescono a conciliare studio e lavoro e avere la possibilità di frequentare l’intero corso senza fare troppe assenze.
Al contrario, per Kevin dalla Colombia, ci sono anche degli aspetti negativi. Molto onestamente ammette che in casa non riesce a concentrarsi bene, specialmente se la casa è condivisa con altre persone. Inoltre, a volte ci sono dei piccoli problemi tecnici legati all’audio o alle connessioni degli altri partecipanti che lo disturbano durante la lezione.
Anche nel vostro paese di origine in questo periodo si fa didattica on-line?
A questa domanda ci ha risposto Fatima, una giovane ragazza marocchina, che vive a Perugia con la sua famiglia e che sta frequentando il primo anno della facoltà di Legge in un’Università marocchina.
Anche lei ci racconta che a causa della pandemia le lezioni in presenza sono state sospese e anche la sua Università ha attivato dei corsi on-line. Questo le piace perché le permette di stare con la sua famiglia in Italia e continuare i suoi studi.
Chiediamo all’insegnante cosa pensa della didattica a distanza.
“Come hanno detto i miei studenti ci sono pro e contro. La didattica a distanza applicata all’insegnamento delle lingue funziona ed è efficace, specialmente per quanto riguarda lo sviluppo della competenza orale, ma a causa degli scarsi mezzi tecnologici che gli studenti possiedono (quasi tutti si connettono con il telefono, non hanno un PC e una stampante in casa) e la bassa competenza informatica posseduta, a volte è difficile fare lezioni che lavorino con la stessa attenzione su tutte e quattro le abilità linguistiche, come ad esempio monitorare l’abilità di scrittura, che è una competenza molto importante per questo livello di apprendimento.
Inoltre, mi manca molto l’aspetto legato alla glottodidattica ludica. Quando ero in classe ero solita portare molte attività di manipolazione e giochi per potenziare l’apprendimento della lingua, purtroppo a distanza alcune attività sono venute meno. Inoltre, non sempre vedo i miei studenti concentrati a causa dell’ambiente che li circonda, la famiglia e il lavoro.
Detto questo sono soddisfatta di come la classe sta portando avanti il corso, mi piace vederli socializzare anche a distanza, pur non essendosi mai incontrati dal vivo. Parlano fra di loro, si danno consigli e scherzano, ma ovviamente, non posso non ammettere che non vedo l’ora di tornare in classe!“
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