25 Novembre: una giornata per non dimenticare

L’importanza di sensibilizzare alla violenza contro le donne

 

Ogni anno nella giornata del 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

La ricorrenza è fissata nella giornata del 25/11 dalle Nazioni Uniti nella risoluzione del 1999, n. 54/134. All’interno della risoluzione, la violenza contro le donne si caratterizza come “qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata“.

Inoltre, il 25 novembre segna l’inizio di un countdown di 16 giorni di attivismo per la sensibilizzazione dei diritti umani, che culmina il 10 dicembre con la ricorrenza della Giornata Mondiale dei Diritti Umani. Altra data significativa comprese nell’intervallo è il 1° dicembre, la Giornata Mondiale contro l’AIDS.

Il colore scelto per sensibilizzare e far riferimento alla giornata del 25 novembre, e il successivo periodo, è l’arancione; lo slogan utilizzato da diversi anni è “Orange the World”.

Tuttavia in Italia da alcuni anni il colore di riferimento è il rosso, spesso associato a scarpe di donne di questo colore.

Da dove nasce questa tradizione?

La rappresentazione è stata utilizzata per la prima volta da un’artista messicana, Elina Chauvet, nella città di Juarez nel 2009, con il nome di Zapatos Rojos.

L’opera voleva sensibilizzare alla violenza subita dalle centinaia di donne della zona, frontiera nel nord del Messico e nodo del mercato della droga e degli esseri umani.

L’installazione dal forte impatto emotivo e visivo è diventata così un simbolo della giornata e della sensibilizzazione alla violenza di genere, ed è stata replicata in numerosi paesi del mondo, fra cui Argentina, Stati Uniti, Norvegia, Ecuador, Canada, Spagna e Italia.

In Italia, la problematica della disparità di genere è un problema ancora radicato nel tessuto sociale del Paese, che ha visto un aggravamento a causa della pandemia Covid-19.

La pandemia ha mostrato il bisogno di una rinnovata attenzione e sensibilizzazione alla tematica della violenza di genere, dato che molto spesso la violenza avviene dentro le mura familiari. Le disposizioni normative in materia di distanziamento sociale si sono così rivelate un ulteriore elemento che ha ostacolato l’accoglienza delle vittime.

Come si caratterizza il quadro della violenza contro le donne in Italia?

Secondo i dati ISTAT per il territorio nazionale, si conferma per il secondo trimestre del 2021 il trend negativo che vede la crescita del fenomeno. I dati sono reperiti sulla base delle richieste di aiuto ricevute al numero di pubblica utilità contro la violenza sulle donne e lo stalking: 1522.

La crescita rispetto al precedente trimestre, seppur contenuta, ha visto la recezione di 8.508 chiamate valide d’aiuto (+6,7%). Un dato incoraggiante è la lieve diminuzione del numero di vittime (4.243 vittime -1,5%).

Rispetto ai dati per lo stesso periodo dell’anno precedente, 2020, si registra un calo sia delle chiamate valide sia delle vittime, rispettivamente le precedenti 12.942 chiamate valide (-34%) del e 5.606 vittime (-24%).

Rispetto il periodo della pandemia, sono diminuite le richieste di aiuto tramite chat, che costituiscono il 15,3% delle modalità di contatto (erano pari al18% nel secondo trimestre del 2020). Le modalità più diffuse di richieste d’aiuto sono le richieste d’aiuto espresse dalle vittime stesse e le segnalazioni di violenza fatte da persone vicine alle vittime. Queste modalità costituiscono circa la metà delle richieste d’aiuto formulate, più precisamente il 44,8% (3.812) delle chiamate valide.

Rispetto lo stesso periodo del 2020, al 2021 questi numeri sono diminuiti del 25%, così come le chiamate per avere informazioni sul numero 1522 (-19,2%).
Questi dati mostrano in maniera chiara come la permanenza continuativa tra le mura domestica abbia avuto un significativo effetto negativo, andando ad alimentare e incidere direttamente sul fenomeno della violenza.

Tra le vittime registrate, i dati vedono un’incidenza di violenza maggiore nei casi di giovani donne, tra i 25 e i 44, con un livello medio alto di istruzione (laurea o diploma).

La nazionalità risulta poi uno degli indicatori di maggiore incidenza della violenza.

Nel caso della violenza psicologica, le donne straniere presentano percentuali più elevate delle italiane (34,5%). Tra queste emergono le donne marocchine (50,9%), seguite da moldave, cinesi, rumene e ucraine. Le donne cinesi presentano tassi elevati (33,3%) contrariamente ai bassi tassi di violenza fisica o sessuale dal partner.

A livello nazionale, per contrastare il fenomeno è stato presentato il Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023. L’attenzione rinnovata fa seguito al precedente Piano relativo al triennio 2017-2020.

Il Piano è il risultato del lavoro svolto dai Componenti della Cabina di Regia Nazionale (Amministrazioni centrali, Regioni e autonomie locali), dalle parti sociali e dalle principali realtà associative attive nel settore della prevenzione e contrasto della violenza di genere.

L’obiettivo è andare ad intaccare e limitare i trend e i comportamenti connessi alla violenza, lavorando su prevenzione e protezione per le vittime, formare e l’educare gli operatori e la popolazione. Ulteriori focus sono sull’informazione e la sensibilizzazione a tutela delle donne migranti, maggiormente vulnerabili in quanto spesso vittime di discriminazioni multiple.

Quali sono gli eventi per celebrare la giornata in Umbria?

Diversi sono gli eventi che si svolgeranno nella giornata nel territorio Umbro.

Gli appuntamenti si concentreranno nella giornata di ricorrenza e proseguiranno durante il weekend.

Partendo dalla città di Perugia, nella giornata è prevista l’inaugurazione presso la sala espositiva dell’ex ospedale Santa Maria della Misericordia in via Oberdan, della mostra “Tana libera tutte”. La mostra vedrà esposti ritratti e racconti di donne all’interno dell’ospedale psichiatrico. L’esposizione sarà visitabile dal 25 al 28 novembre, nelle fasce orarie 10-12, e 15-17. In occasione dell’inaugurazione, nella giornata del 25 alle 16.30 saranno presenti vari ospiti.

Sempre a Perugia, in piazza IV Novembre, per la giornata verranno posizionate delle scarpe rosse, simbolo della violenza contro le donne. Le scarpe, donate dalle donne stesse, sono state colorate dall’Associazione di Umbertide Donne Insieme per la vita. L’iniziativa è stata realizzata all’interno del progetto “Nelle loro scarpe”, in collaborazione con la cooperativa Asad.

Successivamente alle ore 18, nella Piazza Dalmazio Birago, è in programma il flash mob dal nome “ORA BASTA!”, a mo’ di grido di protesta contro la violenza sulle donne. Per chi fosse interessato a partecipare all’evento e manifestare il proprio supporto, si richiede di indossare un indumento o un accessorio di colore rosso.

Per tutta la giornata, la città di Perugia si schiera a supporto delle donne e illumina di rosso i principali monumenti della città, la Fontana Maggiore e la Torre degli Sciri.

Altre iniziative promosse nel territorio Umbro per la giornata si svolgeranno a Castiglion del Lago, dove si svolgerà l’inaugurazione della mostra fotografica “voltati, guarda..scegli!”, che rimarrà aperta alla domenica 28.

A seguire la presentazione del libro “I come inquietudine”, con conseguente spazio di riflessione in presenza dell’autrice stessa, la scrittrice e giornalista, Elena Teatini.

Il comune di Gubbio, insieme alle associazioni presenti nel territorio, propone poi un’altra giornata all’insegna del ricordo e sensibilizzazione contro la violenza sulle donne con diversi appuntamenti nell’arco della giornata.

Verrà presentato il “reddito di libertà”, per far conoscere le possibilità di supporto offerte dal sistema previdenziale italiano. A seguire è in programma la presentazione del libro “non sei UNA sola”, e, presso i giardini comunali, l’inaugurazione della panchina rossa, simbolo della violenza contro le donne.

Verranno poi creati ulteriori spazi di riflessione e commento con la presentazione del libro “il sangue delle donne”, in presenza dell’autore Alvaro Fiorucci, e con la proiezione del film “la vita che verrà – herself”.


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